La multinazionale norvegese Hydro Extrusion ha deciso di licenziare due lavoratori dello stabilimento di Ornago durante la chiusura natalizia, una scelta unilaterale che ha generato indignazione, insicurezza e preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori. La risposta non si è fatta attendere: una mobilitazione compatta ha coinvolto l'intero stabilimento, con scioperi e assemblee che hanno raccolto un'adesione massiccia.
La protesta contro i licenziamenti
I licenziamenti, definiti immotivati e coatti, sono avvenuti in un contesto di risultati positivi per lo stabilimento di Ornago nel 2024, rendendo ancora più incomprensibile e inaccettabile la decisione della Direzione Aziendale. Le lavoratrici e i lavoratori hanno percepito questa scelta come un segnale di mancanza di rispetto e considerazione, trattati come numeri anziché come persone.
Giovedì 16 e venerdì 17 gennaio, durante le assemblee indette con FIOM CGIL Brianza, FIM CISL Monza Brianza e Lecco e le RSU, è stato deciso all'unanimità di proseguire con le iniziative di sciopero. La mobilitazione si è concretizzata in scioperi a singhiozzo, che proseguiranno anche nelle prossime settimane.
La mobilitazione non è solo una risposta ai licenziamenti, ma un appello chiaro e deciso alla Direzione Aziendale: è necessario invertire questa tendenza e recuperare un dialogo costruttivo, basato sul rispetto delle persone e dei loro diritti. Il comportamento adottato durante la chiusura natalizia ha incrinato la fiducia dei lavoratori verso l'azienda, che sembra ignorare il valore umano dietro ai risultati raggiunti.
La lotta continua
"Non ci fermeremo!" è il messaggio che arriva dai lavoratori di Hydro Extrusion di Ornago. La mobilitazione proseguirà fino a quando non si raggiungerà una soluzione giusta e rispettosa dei diritti dei lavoratori. FIOM CGIL Brianza, insieme alle altre sigle sindacali coinvolte, è pronta a sostenere ogni ulteriore azione necessaria per tutelare i due lavoratori licenziati e garantire un futuro più equo per tutti.
Comments