STMicroelectronics: una vertenza che parla del futuro industriale della Brianza
- Webmaster
- 18 lug
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Da mesi, la Fiom Cgil Brianza con le altre sigle sindacali è impegnata in prima linea nella vertenza che riguarda il sito STMicroelectronics di Agrate Brianza. Una vertenza che non riguarda solo un’azienda, ma un’intera idea di sviluppo industriale per il nostro territorio e per il Paese.
Un piano industriale inaccettabile
Tutto è iniziato con la presentazione, da parte di ST, del piano industriale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMIT) il 10 aprile 2025. Un piano che prevede, per il sito di Agrate, una riduzione drastica della forza lavoro (oltre 1400 esuberi), la chiusura della linea di testing elettrico (EWS), il dimezzamento della linea produttiva AG200 e lo slittamento a dopo il 2027 del potenziamento della linea AG300.
Un piano basato più sul contenimento dei costi che su un’idea di rilancio: riduzione dell’occupazione, trasferimenti di tecnologie verso Singapore e Francia, dismissioni progressive. Tutto questo mentre ST annuncia nuovi investimenti a Catania, finanziati con risorse pubbliche, e si prepara a fare della Sicilia il cuore delle nuove produzioni, lasciando la Lombardia indietro.
Le mobilitazioni
Di fronte a questa prospettiva, la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori non si è fatta attendere. La RSU e le organizzazioni sindacali hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti nello stabilimento di Agrate, con adesioni altissime agli scioperi e oltre 800 partecipanti al presidio davanti ai cancelli.
Lo sciopero del 15 luglio, con presidio e incontro con il Prefetto di Monza, ha rilanciato il messaggio: serve un nuovo piano industriale, servono investimenti veri e stop alle delocalizzazioni.
Le istituzioni si muovono, ma serve di più
Nel frattempo, la Regione Lombardia ha ospitato più audizioni e incontri, con il coinvolgimento di sindaci, Provincia di Monza e Brianza, RSU e parlamentari. È stata approvata all’unanimità una mozione che impegna il Consiglio regionale a difendere il sito di Agrate e a chiedere un confronto trasparente con l’azienda.
Ma il tempo stringe. Mentre si parla, l’azienda procede a smontare linee produttive e a trasferire attrezzature e competenze. Gli investimenti annunciati per Agrate non sono nuovi: si tratta di vecchie promesse rimaste finora inattuate. Serve un vero piano industriale innovativo, non un maquillage.
Il 28 luglio: un appuntamento decisivo
Il prossimo 28 luglio, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si terrà un nuovo incontro tra Governo, STMicroelectronics e sindacati.
La Fiom Cgil Brianza si presenterà a quel tavolo chiedendo con forza:
La revisione completa del piano industriale
L’azzeramento degli esuberi
Investimenti veri su ricerca, sviluppo e tecnologie innovative
Stop immediato a ogni delocalizzazione e smantellamento di attività produttive
Non si tratta solo di difendere posti di lavoro, ma di decidere se la Brianza e l’Italia vogliono restare protagoniste dell’industria del futuro o rassegnarsi a perdere capacità produttiva, innovazione e occupazione qualificata.
La vertenza ST riguarda tutti. E la mobilitazione non si ferma.



