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Industria metalmeccanica in Brianza: crisi, proposte e primi segnali di soluzione

Immagine del redattore: Pietro OcchiutoPietro Occhiuto

La situazione dell’industria metalmeccanica in Brianza continua a destare preoccupazione, con settori chiave come l’automotive, l’elettrodomestico e la microelettronica che affrontano difficoltà crescenti. Nel corso di un incontro svoltosi oggi presso la Provincia di Monza e Brianza, alla presenza di Dirigenti della Regione Lombardia, istituzioni locali e rappresentanti della FIOM CGIL Brianza, sono emersi dati allarmanti ma anche proposte concrete per affrontare la crisi.


Una crisi che coinvolge migliaia di lavoratori Secondo l’analisi condotta dalla FIOM CGIL Brianza, sono oltre 11.000 i lavoratori coinvolti nelle difficoltà dell’industria metalmeccanica del territorio. Tra questi, circa 3.500 stanno usufruendo di ammortizzatori sociali e 500 posti di lavoro sono a rischio imminente.

  • Settore Automotive: La crisi nel comparto automobilistico coinvolge circa 10.000 lavoratori, con una diminuzione della produzione stimata tra il 20% e il 30%.

  • Settore Elettrodomestico: Candy di Brugherio, che impiega circa 1.200 addetti, ha annunciato il blocco della produzione di lavatrici, prospettando un "nuovo progetto industriale" che, al momento, non offre garanzie sui livelli occupazionali.

  • Settore Microelettronica: STMicroelectronics, con oltre 5.000 addetti diretti e un indotto significativo, ha dichiarato l’intenzione di procedere con prepensionamenti senza coprire il turn over, generando incertezza sui futuri livelli occupazionali, in particolare sul sito di Agrate Brianza.


I risultati dell’incontro L’incontro odierno ha rappresentato un’importante occasione di confronto. Due i risultati principali ottenuti:

  1. Proposta di un tavolo provinciale per lo sviluppo economico: Il rappresentante di Regione Lombardia ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente a livello provinciale, con l’obiettivo di sviluppare strategie economiche mirate a sostenere le imprese del territorio brianzolo.

  2. Organizzazione di un’iniziativa pubblica sul sistema industriale: La Provincia di Monza e Brianza si è impegnata a organizzare un evento pubblico per discutere del futuro del sistema industriale brianzolo, coinvolgendo istituzioni, aziende, lavoratori e parti sociali.


“Accogliamo con interesse le proposte emerse durante l’incontro, ma restiamo vigili su come queste verranno concretamente attuate. La creazione di un tavolo per lo sviluppo economico e l’iniziativa pubblica sono segnali di attenzione, ma è fondamentale che si traducano in azioni reali a beneficio di lavoratori e imprese. La FIOM continuerà a monitorare la situazione con grande attenzione,” ha dichiarato Pietro Occhiuto, Segretario Generale della FIOM CGIL Brianza.

In merito alle situazioni specifiche:

  • Candy: “Siamo estremamente preoccupati per la decisione di bloccare la produzione di lavatrici e per l’assenza di chiarezza sul nuovo progetto industriale. Chiediamo garanzie per i lavoratori coinvolti.”

  • STMicroelectronics: “Il blocco del turn over e i prepensionamenti annunciati rischiano di impoverire il patrimonio di competenze strategiche del sito di Agrate Brianza. Sollecitiamo un confronto con l’azienda per assicurare stabilità e continuità produttiva.”


Un primo passo, ma la strada è lunga La FIOM CGIL Brianza valuta positivamente i risultati ottenuti durante l’incontro, ma sottolinea la necessità di passare rapidamente dalle proposte ai fatti.


La crisi che attraversa l’industria metalmeccanica del territorio richiede interventi strutturali e un impegno concreto da parte di tutte le parti coinvolte.


La FIOM ribadisce il proprio impegno nel difendere i diritti dei lavoratori, promuovere il dialogo tra istituzioni e aziende e contribuire alla costruzione di un futuro industriale sostenibile per la Brianza.


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